CONTRO L’ENERGIA DEI PADRONI
SOLIDARIETA’ ALLE LOTTE ANTINUCLEARI
Le popolazioni jonico-salentine conservano ancora calda la coscienza anti-nucleare e, memori delle vittorie
ottenute con le lotte degli anni ’80, sono a tutt’oggi ancora pronte a riscontrarsi sulla QUESTIONEMOSTRO-
NUCLEARE.
I nostri territori (soprattutto quello tra Taranto e Brindisi) sono i più inquinati d’Europa. Tra ILVA, raffinerie,
basi militari, cementifici, centrali termo-elettriche a carbone, discariche, inceneritori, la più grossa percentuale
(93%) di diossina nazionale, futuri ( speriamo di no!!!) rigassificatori, rispunta il fungo più eccelso: la centrale
nucleare.
Se la democrazia, intesa come potere popolare, contempla al suo interno lo strumento referendario e se, attraverso questo, la volontà popolare degli italiani nel 1987 bocciò la via nucleare, perché l’attuale governo italiano prende una decisione diametralmente opposta in materia nucleare !!?
Alla faccia della tanta decantata democrazia e del rispetto giuridico-politico delle volontà popolari!!!
Le promesse, le giustificazioni e le magagne sono quelle di sempre. La scelta nucleare aggraverebbe ulteriormente la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero sia per tecnologia che per combustibile. Al contrario, con le fonti energetiche rinnovabili l’Italia potrebbe esprimere capacità tecniche, produttive e di
risorse abbastanza autonome. Da un punto di vista economico per la costruzione di una centrale nucleare ci vorrebbero almeno dieci anni con un costo di oltre 5 miliardi di euro. Tutto questo, moltiplicato per 4 o 8,
quante dovrebbero essere le centrali da costruire in Italia, dà l’idea della somma che graverebbe sulle tasche dei cittadini italiani: per semplificare, una sorta di finanziaria che potrebbe diversamente essere investita in ricerca o in altre fonti energetiche veramente alternative e rinnovabili.
Per quanto riguarda la regione Puglia, questa già contribuisce alla produzione energetica nazionale con diversi impianti convenzionali, con una quantità energetica largamente superiore al proprio fabbisogno e quindi destinata altrove: si parla di un esubero di circa l’88% su una enorme quantità di 8000 MW. Tutto questo in
un contesto in cui l’Italia ha il più alto margine di sovrapotenza in Europa. Già nel 2007 il picco massimo di potenza è stato di 56.800 MW contro i 96.670 MW installati. L’Italia ha le tariffe elettriche più alte in Europa, fino al 40% in più: basti pensare solo al Cip6 che ci costa più di 3 miliardi di euro all’anno.
E l’esempio non può venire dalla Francia. Nonostante la Francia abbia 59 reattori nucleari, il 70% della sua energia finale la ricava bruciando combustibili fossili. Essa importa una quantità di petrolio superiore a quella dell’Italia, della Germania e del Regno Unito. La filiera nucleare francese è sotto il diretto controllo dello
Stato ed è strettamente connessa con le attività militari dell’arsenale atomico, il cui livello è uno dei più alti del mondo: altro che energia per scopi civili o per soddisfare le esigenze dei cittadini.
Ed allora se la scelta nucleare non è né economica, né politicamente valida, né pulita, se il nucleare non rappresenta un’alternativa reale al petrolio, se il problema delle scorie radioattive non è stato ne sarà mai risolto, a chi giova la politica della scelta nucleare, quali sono gli interessi reali della logica nucleare!!? Non è forse un caso che il “fungo nucleare” rispunta proprio in un periodo storico come quello attuale scosso da profonde crisi economiche, da variazioni dei mercati mondiali poco sostenibili e gestibili dal sistema, da
riassesti politico-militari di intere aree geografiche che vanno dall’Occidente all’Oriente.
CONTRO L’ACCORDO ITALO-FRANCESE - CONTRO IL NUCLEARE CIVILE E MILITARE PER UNA NETTA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ENERGIA
CHE SERVE SOLO AD ALIMENTARE UNA SOCIETÀ VOLUTAMENTE CONSUMISTICA PER L’UTILIZZO DELLE REALI FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE PER UNA SOCIETA’ ED UN ECO-SISTEMA PIU’ SOSTENIBILI
Campeggio Antinucleare dal 20 al 23 Agosto 2009
Località Masseria Fattizze a 2 Km da Porto Cesareo ( LE )
Promosso dal Comitato Promotore Pugliese No al Nucleare e dal
Coordinamento Nazionale Antinucleare Salute Ambiente ed Energia
SOLIDARIETA’ ALLE LOTTE ANTINUCLEARI
Le popolazioni jonico-salentine conservano ancora calda la coscienza anti-nucleare e, memori delle vittorie
ottenute con le lotte degli anni ’80, sono a tutt’oggi ancora pronte a riscontrarsi sulla QUESTIONEMOSTRO-
NUCLEARE.
I nostri territori (soprattutto quello tra Taranto e Brindisi) sono i più inquinati d’Europa. Tra ILVA, raffinerie,
basi militari, cementifici, centrali termo-elettriche a carbone, discariche, inceneritori, la più grossa percentuale
(93%) di diossina nazionale, futuri ( speriamo di no!!!) rigassificatori, rispunta il fungo più eccelso: la centrale
nucleare.
Se la democrazia, intesa come potere popolare, contempla al suo interno lo strumento referendario e se, attraverso questo, la volontà popolare degli italiani nel 1987 bocciò la via nucleare, perché l’attuale governo italiano prende una decisione diametralmente opposta in materia nucleare !!?
Alla faccia della tanta decantata democrazia e del rispetto giuridico-politico delle volontà popolari!!!
Le promesse, le giustificazioni e le magagne sono quelle di sempre. La scelta nucleare aggraverebbe ulteriormente la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero sia per tecnologia che per combustibile. Al contrario, con le fonti energetiche rinnovabili l’Italia potrebbe esprimere capacità tecniche, produttive e di
risorse abbastanza autonome. Da un punto di vista economico per la costruzione di una centrale nucleare ci vorrebbero almeno dieci anni con un costo di oltre 5 miliardi di euro. Tutto questo, moltiplicato per 4 o 8,
quante dovrebbero essere le centrali da costruire in Italia, dà l’idea della somma che graverebbe sulle tasche dei cittadini italiani: per semplificare, una sorta di finanziaria che potrebbe diversamente essere investita in ricerca o in altre fonti energetiche veramente alternative e rinnovabili.
Per quanto riguarda la regione Puglia, questa già contribuisce alla produzione energetica nazionale con diversi impianti convenzionali, con una quantità energetica largamente superiore al proprio fabbisogno e quindi destinata altrove: si parla di un esubero di circa l’88% su una enorme quantità di 8000 MW. Tutto questo in
un contesto in cui l’Italia ha il più alto margine di sovrapotenza in Europa. Già nel 2007 il picco massimo di potenza è stato di 56.800 MW contro i 96.670 MW installati. L’Italia ha le tariffe elettriche più alte in Europa, fino al 40% in più: basti pensare solo al Cip6 che ci costa più di 3 miliardi di euro all’anno.
E l’esempio non può venire dalla Francia. Nonostante la Francia abbia 59 reattori nucleari, il 70% della sua energia finale la ricava bruciando combustibili fossili. Essa importa una quantità di petrolio superiore a quella dell’Italia, della Germania e del Regno Unito. La filiera nucleare francese è sotto il diretto controllo dello
Stato ed è strettamente connessa con le attività militari dell’arsenale atomico, il cui livello è uno dei più alti del mondo: altro che energia per scopi civili o per soddisfare le esigenze dei cittadini.
Ed allora se la scelta nucleare non è né economica, né politicamente valida, né pulita, se il nucleare non rappresenta un’alternativa reale al petrolio, se il problema delle scorie radioattive non è stato ne sarà mai risolto, a chi giova la politica della scelta nucleare, quali sono gli interessi reali della logica nucleare!!? Non è forse un caso che il “fungo nucleare” rispunta proprio in un periodo storico come quello attuale scosso da profonde crisi economiche, da variazioni dei mercati mondiali poco sostenibili e gestibili dal sistema, da
riassesti politico-militari di intere aree geografiche che vanno dall’Occidente all’Oriente.
CONTRO L’ACCORDO ITALO-FRANCESE - CONTRO IL NUCLEARE CIVILE E MILITARE PER UNA NETTA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ENERGIA
CHE SERVE SOLO AD ALIMENTARE UNA SOCIETÀ VOLUTAMENTE CONSUMISTICA PER L’UTILIZZO DELLE REALI FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE PER UNA SOCIETA’ ED UN ECO-SISTEMA PIU’ SOSTENIBILI
Campeggio Antinucleare dal 20 al 23 Agosto 2009
Località Masseria Fattizze a 2 Km da Porto Cesareo ( LE )
Promosso dal Comitato Promotore Pugliese No al Nucleare e dal
Coordinamento Nazionale Antinucleare Salute Ambiente ed Energia
PER ADESIONI ED INFO CONTATTARE BOBO APRILE – TEL 368.582406 MAIL boboaprile@tiscali.it
PROGRAMMA
CAMPEGGIO ANTINUCLEARE IN SALENTO DAL 20 AL 23 AGOSTO 2009
LOCALITÀ MASSERIA FATTIZZE A 2 KM DA PORTO CESAREO (LE)
GIOVEDÌ 20 AGOSTO ORE 18,00
- Presentazione del Campeggio Antinucleare
- Piano energetico ambientale della Regione Puglia, ovvero come si consegna il territorio agli
speculatori anche con il solare ed il fotovoltaico
VENERDÌ 21 AGOSTO ORE 10,00
Workshop ecofemminista sul tema "Globalizzazione e leadership delle donne nelle lotte per la
difesa della salute e dell´ambiente"
VENERDÌ 21 AGOSTO ORE 18,00
- Ripresa della scelta nucleare in Italia e necessità di una forte opposizione popolare
SABATO 22 AGOSTO ORE 10,00
Battaglia per i beni comuni e contro le grandi opere speculative:
la ricostruzione Aquilana, il Ponte , la Tav, il piano rifiuti
SABATO 22 AGOSTO ORE 18,00
Iniziativa di controinformazione a Melpignano per la chiusura della "NOTTE DELLA TARANTA"
(Sono graditi striscioni e bandiere delle lotte territoriali-sociali)
DOMENICA 23 AGOSTO ORE 10,00
Assemblea Antinucleare, percorsi e iniziative per i prossimi mesi
DOMENICA 23 AGOSTO ORE 18,00
Manifestazione pubblica a Porto Cesareo con musica
SONO PREVISTE ALTRE INIZIATIVE , AL MOMENTO, IN VIA DI DEFINIZIONE
Comitato Promotore Pugliese No al Nucleare
Coordinamento Nazionale Antinucleare Salute - Ambiente – Energia
PER ADESIONI ED INFO CONTATTARE
Bobo Aprile
Tel 368.582406 - Mail boboaprile@tiscali.it
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