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martedì 14 ottobre 2008

CS - Caso “GEA” crisi annunciata…tutti sapevano

Come al solito anche in questa vicenda a farne le spese sono i cittadini ed in modo particolari i lavoratori.
Il Sud in Movimento offre la massima solidarietà ai lavoratori della GEA, atteso che il licenziamento non è colpa loro ma conseguenza di un compendio di cattiva gestione.
In primo luogo precisiamo che il sostegno ai lavoratori è incondizionato perché essendo loro l’anello debole della catena stanno subendo un doppio sopruso: il primo è legato a tutto quello che hanno dovuto sopportare per entrare a lavorare presso la casa di riposo ed il secondo di tutte le sofferenze e non solo, che stanno sopportando per non essere mandati a casa.

Chiaramente non è tutto qui,come tutti sanno nel dicembre 2007 è stata istituita la figura degli O.S.S. (operatori socio sanitario) e che tutte le imprese, cooperative, enti ecclesiastici che gestiscono strutture come la nostra casa di riposo, dovevano dotarsi di un certo numero di queste figure, oltre ad operare ovviamente in strutture a norma (qualità che in merito alla nostra vanno accertate).

Orbene, chiaramente essendo stata istituita da poco tale figura sembrerebbe logico pensare che qualcuno sarebbe stato inadempiente nel pubblicare i bandi per la formazione di tali figure, invece stranamente così non è stato, la Regione Puglia nel Bollettino Ufficiale 183/2007 pubblicava l’avviso n°11/2007 che dava tempo entro il 21/01/2008 per presentare i progetti anche relativi agli operatori già in servizio, che tra le altre cose erano finanziati con i POR. Stranamente, però la GEA non si è convenzionata con nessun ente, pur sapendo che la presenza di tali figure è obbligatoria per poter continuare ad esercitare tale attività.
Infatti, come per magia nel bando di gara pubblicato a febbraio dal Comune di Grottaglie, erano previste, a pena di decadenza, tali figure che ovviamente la GEA non possiede, da qui i licenziamenti.

A questo punto la domanda appare spontanea: i sindacati in tutto questo dove erano?
La legge era chiara, la formazione è tra le altre cose un loro cavallo di battaglia e guarda caso non sono riusciti a fare niente per evitare tutto ciò, ora invece si dannano l’anima per quei 17 lavoratori rimasti fuori, che tra le altre cose nel silenzio generale assistevano persone lungodegenti , fatto non consentito in quella struttura.

Noi del Sud in Movimento continuiamo a chiederci quali siano i criteri di selezione utilizzati per quei 22 lavoratori riammessi, e soprattutto, ci chiediamo come è stata scelta e contattata la DOMUS nel mare magnum delle cooperative che operano in quel settore?

In fine ci chiediamo, come è possibile tollerare che la Giunta Comunale nella delibera 568/2008 con cui affidava in licitazione privata alla DOMUS tale attività, chiedeva espressamente alla predetta cooperativa garanzie in merito alla realizzazione della “Festa dei nonni”?

Come si può pensare a tali frivolezze mentre circa 40 persone stavano per essere licenziate, e come si può accettare che la DOMUS offra 1700 € come contributo e si faccia tra le altre cose anticipataria di 5700 € per tale festa, mentre sulla testa dei lavoratori si stava abbattendo la mannaia della disoccupazione?

1 commento:

ReggioSud ha detto...

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