163 nazionalità, 500 Delegati, 1000 Partecipanti ed un numero indefinito di Ospiti, tra cui i ragazzi e le ragazze del Sud in Movimento!!!
Sono i numeri che rendono unico un evento come il Meeting Mondiale dei Giovani, primo grande evento del progetto Ni, Monlokaj Civitanoj (dall'esperanto: Noi, Cittadini Globali Locali).
Si è tenuto a Bari il 19 20 e 21 gennaio scorso, il primo Meeting Mondiale dei Giovani che ha visto più di duemila ragazzi e ragazze impegnati a discutere delle tematiche fondamentali per lo sviluppo del pianeta.
Concepito in seno all'Agenzia Nazionale per i Giovani alla Regione Puglia ed il Ministero della Gioventù italiano, il meeting è stato un entusiasmante esperimento di democrazia partecipata.
“ I giovani sono il corpo centrale e più numeroso della popolazione mondiale, per tre decenni in un rappresenteranno la maggior parte degli elettori, consumatori, educatori, attori sociali... nonchè i principali portatori d'interesse in un futuro sostenibile. Nonostante ciò, sono sottorappresentati quando si definiscono e mettono in pratica le politiche così come sono poco considerati i loro argomenti, la loro forza, le loro proposte quando si prendono le decisioni, nella società e nelle istituzioni” Luca Bergamo e Paolo Rotelli direttori del progetto.
All'interno dei padiglioni 6 e 7 della Fiera del Levante, durante i tre giorni, si sono alternati momenti di lavoro ed interazione multirazziale ad incontri con le testimonianze delle persone che hanno innescato un diverso processo di sviluppo nei variegati ambiti dell'esistenza umana: dall'economia ai diritti umani, dalla salvaguardia dell'ambiente alla comunicazione globale.
La programmazione delle tre giornate era divisa in due principali momenti: l'assemblea plenaria e i workshop.
Durante l'assemblee plenarie sono state illustrati i programmi e le modalità di lavoro, successivamente erano il luogo d'incontro tra i ragazzi e le ragazze del meeting con le diverse testimonianze di alcune delle 30 organizzazioni mondiali partecipanti: Unesco, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Lavoro, Organizzazione Mondiale delle Città e dei Governi Locali ecc.
Cittadinanza, Educazione, Ambiente, Lavoro de Economia rappresentavano le Macro Aree dalle quali si articolano 12 Workshop.
Descrivendo il Workshop, a cui hanno partecipato i ragazzi e le ragazze del Sud in Movimento, si ha una più veloce e semplificata descrizione di quella che era l'attività principale e più stimolante del Meeting.
Il Sud in Movimento era presente all'interno della macro area tematica della CITTADINANZA,
la quale si suddivideva in due whorkshop: “La partità dei sessi” e “La partecipazione dei giovani nei processi decisionali”.
La nostra delegazione ha partecipato al Workshop n° 2 “La partecipazione dei giovani nei processi decisionali”, (a detta degli organizzatori il più numeroso), 200 presenti tra: Delegati, Partecipanti, Ospiti e il Comitato Giovani dell' Ente Nazionale Sordi.
Il laboratorio è stato suddiviso in gruppo da 10-15 persone che hanno analizzato alcuni caratteri specifici della tematica in oggetto. Il particolare, insieme a ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, con una predominaza della rappresentanza sudamericana, il Sud in Movimento si è confrontato contribuendo, in maniera attiva, alla costruzione dell'analisi delle problematiche e l'elaborazione di progetti e provvedimenti che ne attenuassero le criticità.
Nello specifico, si è discusso della “Partecipazione formale ed informale delle nuove generazioni”.
Durante la prima giornata, dopo le presentazioni di ogni componente del gruppo, composto da uomini e donne con alle spalle esperienze associative tra le più varie: dalle Organizzazioni Non Governative ai Comitati di Quartiere, dalle Organizzazioni Umanitarie ad individui singoli con alle spalle mesi di carcere per aver manifestato in piazza il proprio dissenso verso governi dittatoriali; il Sud in Movimento trovava ottime connessioni argomentative con il resto dei partecipanti.
La partecipazione giovanile oggi soffre una forte crisi, e quello che incuriosisce è che, in linea di massima, si presenta sotto le stesse forme da un lato all'altro del mondo.
Clientelismo, corruzione, nefandezze della classe politica di sicuro non hanno aiutato i ragazzi e le ragazze ad avere fiducia nella società, o per lo meno in quella generazione che li “governa”. C'è però da dire che nonostante un sistema elettorale, economico usa e getta, che considera i giovani come la “Generazione X” piuttosto che quella “Y”, solo per dare un nome ad una fetta di mercato da conquistare, questi stessi ragazzi e ragazze iniziano a dimostrare di aver capito il meccanismo, l'inganno.
La paura di essere “identificati”, “etichettati” in uno standard da studiare calcolare e manovrare, fa si che generi gruppi di persone cerchino e trovino identità differenti da quelle a loro imposte.
Se a questo si aggiunge un po' di naturale ed istintivo senso di tutela: verso il proprio territorio, del caratteristico e delicatissimo sistema vitale che mantiene in equilibrio piccole comunità locali, delle differenze che ci rendono tutti cittadini differentemente uguali, il gioco è fatto.
Non stupisce, purtroppo, scoprire di provare le stesse emozioni di chi lotta contro la deforestazione dell'Amazzonia, piuttosto che contro gli allevamenti di gamberi in Equador, quando si viene da un paese dove si lotta ormai da anni contro una "meschinamente enorme " Discarica di Rifiuti Speciali.
A quel punto le parole scorrono da sole, l'unità di pensiero è predominante, la determinazione e l'entusiasmo aumentano, proporzionalmente il confronto è sempre più sottile ed acuto, le cause le conosciamo benissimo, le alternative le mettiamo in campo ormai da tempo.
Educazione civica, diritti umani, libero accesso alle nuove tecnologie, implementazione della ricerca, confronto con le vecchie generazioni, consumo critico e rispettoso di ogni forma energetica utilizzata, sono le regole da seguire per migliorare il il futuro di ogni organismo presente sulla Terra.
Partendo da piccole attività locali, piccoli gruppi di persone che seguendo principi universali , rendono possibile la costruzione di una realtà differente.
Associazioni, comitati o quartieri che condividono in una rete di contatti, fisici o virtuali, esperienze difficoltà o idee, si impegneranno nei prossimi 6 mesi a produrre dei risultati, anche piccoli purchè siano condivisi con le migliaia di realtà operanti nel mondo.
Ognuno dei partecipanti al Meeting Mondiale dei Giovani ha assunto formalmente l'impegno di comunicare le attività svolte e contribuire così a rafforzare il sistema rete che del progetto NMC si propone di far crescere.
Il Sud in Movimento, con la costante caparbietà e l'inarrestabile voglia di migliorare se stesso e l'ambiente nel quale vive, attraverso l'impegno di tutti e tutte coloro che ci credono e lo vorranno, continuerà a lavorare come ormai da anni è stimolato a fare, ulteriormente convinti, dopo questa entusiasmante e formativa esperienza, che la strada intrapresa è tra le migliori.
Si ringraziano: Giovanni, Barbara, Ines, Graziana, Nicola e il Centro Servizi per il Volontariato di Taranto.
2 commenti:
è arrivato il momento di capire che il futuro appartiene ai giovani.e lo dobbiamo capire adesso.il futuro è dietro l'angolo.ci è stato detto troppe volte che i giovani non hanno l'esperienza per capire,per affrontare i problemi.ma il tempo è arrivato.ci vuole solo coraggio e questo ai giovani non manca.abbiamo bisogno di spazio e questi incontri solo l'apripista per acquistare spazio,per far capire che ci siamo......
bravi io se evessi del tempo
partirei dal laboratotio urbano
Emotivamente
una sorta di BOLLENTI SPIRITI CAMP
locale
a temi....
scelti da chi vi è presente
Pietro
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