Ancora una volta l’amministrazione comunale dimostra di essere distante dalle esigenze dei cittadini e dei settori produttivi.
Infatti, è notizia di questi giorni che a molti cittadini ed imprese di Grottaglie stanno arrivando “richieste di integrazione quota parte del costo di costruzione”. In poche parole l’amministrazione comunale, dopo aver rilasciato i permessi a costruire chiedendo il pagamento degli oneri di costruzione per il valore di 129,11 €/mq, a distanza di due anni ha chiesto l’adeguamento applicando l’aliquota massima vale a dire 594,00€/mq.
Da una prima lettura si potrebbe dire che l’amministrazione si è adeguata alla legge Regionale n°1/2007 in realtà però a ben guardare le norme, la regione Puglia mediante una nota prot. n°9389/c del proprio assessore ha fatto sapere che è compito dei comuni adeguare gli oneri a seconda della reale incidenza che le costruzioni hanno avuto e soprattutto ha rimandato alla norme contenute nel titolo III della legge Regionale 12. febbraio 1979 n°6 a ss.mm ed ii., dove si fa riferimento alle esigenze del bilancio del comune e alle esigenze del territorio.
Come è evidente l’amministrazione non ha inteso applicare una aliquota inferiore o graduale, ma ha applicato il massimo previsto, dimenticando che a costruire hanno provveduto non solo le imprese che pure meritano una maggiore considerazione visti tempi di crisi, ma anche i poveri cristi che si sono visti quadruplicare i costi per la realizzazione della loro casa, che già stavano costruendo con tanti sacrifici e che con questa mazzata non riusciranno a completare.
Ciò che appare strano, è il fatto che la legge è entrata in vigore già nel 2007 e fino a pochi giorni fa i costi di costruzione sono stati calcolati con la vecchia tariffa, salvo oggi applicare un ricalcolo. Dunque quale è lo scopo di tale manovra? Per quale ragione oggi stanno provvedendo al ricalcolo quando per legge avrebbero già dovuto stabilire ed applicare la nuova tariffa?
Tutto questo è quantomeno strano, ma quello che ci preme sollecitare è che l’amministrazione riveda al più presto la sua posizione in merito a tale vicenda, al fine di evitare di mandare sul lastrico imprese e famiglie che oggi più che mai, a causa della crisi, stanno vivendo un momento di grande difficoltà .
Per tale ragione il Sud in movimento, chiede alla parte migliore della maggioranza, quella che guarda ai bisogni della cittadinanza e non solo ai freddi numeri del bilancio, di deliberare una riduzione dei costi di costruzione appena elevati fino al quintuplo.
Infatti, è notizia di questi giorni che a molti cittadini ed imprese di Grottaglie stanno arrivando “richieste di integrazione quota parte del costo di costruzione”. In poche parole l’amministrazione comunale, dopo aver rilasciato i permessi a costruire chiedendo il pagamento degli oneri di costruzione per il valore di 129,11 €/mq, a distanza di due anni ha chiesto l’adeguamento applicando l’aliquota massima vale a dire 594,00€/mq.
Da una prima lettura si potrebbe dire che l’amministrazione si è adeguata alla legge Regionale n°1/2007 in realtà però a ben guardare le norme, la regione Puglia mediante una nota prot. n°9389/c del proprio assessore ha fatto sapere che è compito dei comuni adeguare gli oneri a seconda della reale incidenza che le costruzioni hanno avuto e soprattutto ha rimandato alla norme contenute nel titolo III della legge Regionale 12. febbraio 1979 n°6 a ss.mm ed ii., dove si fa riferimento alle esigenze del bilancio del comune e alle esigenze del territorio.
Come è evidente l’amministrazione non ha inteso applicare una aliquota inferiore o graduale, ma ha applicato il massimo previsto, dimenticando che a costruire hanno provveduto non solo le imprese che pure meritano una maggiore considerazione visti tempi di crisi, ma anche i poveri cristi che si sono visti quadruplicare i costi per la realizzazione della loro casa, che già stavano costruendo con tanti sacrifici e che con questa mazzata non riusciranno a completare.
Ciò che appare strano, è il fatto che la legge è entrata in vigore già nel 2007 e fino a pochi giorni fa i costi di costruzione sono stati calcolati con la vecchia tariffa, salvo oggi applicare un ricalcolo. Dunque quale è lo scopo di tale manovra? Per quale ragione oggi stanno provvedendo al ricalcolo quando per legge avrebbero già dovuto stabilire ed applicare la nuova tariffa?
Tutto questo è quantomeno strano, ma quello che ci preme sollecitare è che l’amministrazione riveda al più presto la sua posizione in merito a tale vicenda, al fine di evitare di mandare sul lastrico imprese e famiglie che oggi più che mai, a causa della crisi, stanno vivendo un momento di grande difficoltà .
Per tale ragione il Sud in movimento, chiede alla parte migliore della maggioranza, quella che guarda ai bisogni della cittadinanza e non solo ai freddi numeri del bilancio, di deliberare una riduzione dei costi di costruzione appena elevati fino al quintuplo.
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