Riunioni settimanali



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mercoledì 27 gennaio 2010

C.S. - Le infinite promesse elettorali sul centro storico

Come da copione, in prossimità delle elezioni regionali, i politici sommergono i poveri elettori di elenchi di cose fatte e di cose da fare.

A tanto certamente non potevano sottrarsi gli amministratori del nostro comune che, rispettando la tradizione, tra i tanti argomenti rispolverati in questa occasione, hanno ritirato fuori dal cilindro anche quello del centro storico, ed è così che, in un comunicato stampa del 23.12.2009, l’assessore Donatelli ha affermato che:”…. l’Amministrazione comunale in questi anni ha operato per dotare il Centro storico e il Quartiere delle necessarie infrastrutture, con la realizzazione di Piazza San Francesco de Geronimo, di Largo dell’Accoglienza (via Crispi) e la ristrutturazione di importanti siti come gli uffici del Giudice di Pace, la Pinacoteca in piazza Santa Lucia, l’ex Carcere Mandamentale (Torrente del Vento) e lavori al castello episcopio, sede del Museo della Ceramica e delle prestigiose “Mostre della Ceramica” e del “Presepe.”

Senonchè, nello stesso periodo, ossia nel numero di dicembre del mensile locale Livù, l’ex sindaco Giuseppe Vinci, ricordava di aver fatto per il centro storico di Grottaglie, all’epoca in cui ricopriva tale funzione, più o meno le stesse cose.
Dunque, se si tiene conto del fatto che dall’inizio del primo mandato Vinci ad oggi sono trascorsi circa diciotto anni, possiamo dire che per il nostro centro storico il tempo si è veramente fermato.

Certo, come afferma l’ass. Donatelli nel citato comunicato, non vanno dimenticate le “significative risorse, che dall’approvazione del Piano Cervellati, sono state utilizzate da numerosi cittadini per il recupero di immobili siti nel centro storico di proprietà dei privati (circa 84 mila euro), e per i contributi per la ristrutturazione delle facciate nel centro storico di proprietà dei privati (46 mila euro)”.

Su queste somme non facciamo alcun commento anche perché le facciate dei palazzi parlano da sole!

Ma anche a noi, però, piace fare degli elenchi, e poiché repetita iuvant, soprattutto per i più distratti - e per quelli che confidano sulla distrazione altrui – vale la pena ricordare, per esempio:
- che giace nei cassetti degli uffici tecnici comunali, ormai non si sa più da quanti anni, un piano di recupero del centro storico, che – particolare di non poco momento - è costato, a noi cittadini, oltre 500.000.000 di vecchie lire;
- che è stata realizzata a ridosso del centro storico, in Via Martiri di Ungheria, una piazza inutile, se non per i cani, ed abbandonata, senza mai essere stata nemmeno inaugurata, costata a noi cittadini – anche qui è bene ribadirlo - ben 700.000 euro;
- che non sono stati realizzati gli auspicati parcheggi, né sono stati riservati posti macchina ai residenti;
- che non è stato nemmeno pensato un piano del traffico (che pretese!), per ridurre il transito all’interno delle anguste strade del centro storico, oggi consentito finanche ai camion, purchè riescano ad entrarci;
- che non vi è un servizio di pulizia degli spazi comuni, all’infuori della raccolta della spazzatura, la quale peraltro avviene ancora utilizzando un camion enorme rispetto agli spazi disponibili;
- che neppure si pensa, ancora oggi, alla possibilità di sperimentare un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, proprio cominciando dal centro storico, che, per ragioni logistiche e per la consistente presenza di anziani tra i residenti, ne avrebbe più urgente necessità;
- che molti cassonetti, in violazione del regolamento di igiene, sono posizionati sotto i balconi delle abitazioni, creando non poco disagio a chi vi abita;
- che non si eseguono nemmeno i lavori di ordinaria manutenzione della pavimentazione stradale, tranne la risistemazione di qualche “chianca”, in occasione della processione di San Ciro;
- che i 3.000.000 di euro del finanziamento dei PIRP, i quali, almeno nelle intenzioni manifestate, dovevano essere destinati in buona parte al centro storico, se ne sono andati in fumo, grazie ad un clamoroso conflitto di interesse del sindaco; e che il finanziamento di 3 milioni di euro dei fondi FERS e FAS 2007/2013, di cui parla Donatelli nel famoso comunicato, finalizzato all’attuazione dei P.I.R.P, poteva essere utilizzato diversamente;
- che, nel piano triennale dei lavori pubblici, l’unico intervento previsto per il centro storico è la realizzazione della fogna per la raccolta delle acque bianche, peraltro limitato soltanto ad una ristretta area in esso ricompresa;
- che altri soldi di noi cittadini sono stati investiti per ristrutturare un bene, come il Castello Episcopio, che non è nemmeno di proprietà del Comune, bensì della Curia!
- che è stato creato un Ufficio del Piano “fantasma” che, ancora una volta, non è stato preventivamente convocato, come invece andava fatto, secondo quanto disposto nel disciplinare attuativo dello stesso ufficio, per discutere di un argomento direttamente posto, invece, all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 28.1.2010, ossia: “ la scelta di deliberare incentivi finanziari per l’insediamento di attività economiche nel Centro storico”.

A tutto ciò si aggiunga la totale assenza di controlli da parte delle Forze dell’Ordine. Se non va in giro il carro-attrezzi, buono per far soldi, un vigile per strada non si vede. Ed è tale l’indifferenza, che nemmeno l’iniziativa di denuncia del coordinamento, che ne ha realizzato una sagoma a grandezza naturale e l’ha posizionata per strada in alcuni luoghi ed occasioni di grande afflusso di gente, ha suscitato alcuna reazione.

L’incendio di due autovetture, avvenuto tempo fa all’interno dell’atrio del Palazzo del Principe, in piazza Regina Margherita, è l’ulteriore conferma che, ormai, il centro storico di Grottaglie è diventato anche un luogo poco sicuro in cui vivere E’ naturale, infatti, che, in una terra di nessuno, dove le regole, quando ci sono, non vengono fatte rispettare, trovino terreno fertile tutti coloro che, di quelle, se ne sbattono (il campionario di nefandezze è vario: dai climatizzatori in bella vista, alle evidenti occupazioni abusive di suolo pubblico, passando per gli abusi edilizi, e via discorrendo).

C’era un tempo in cui queste denunce le facevamo con la speranza di sensibilizzare chi aveva il potere ed il dovere di fare qualcosa. Oggi, costoro al più ci borbottano dietro che si tratta sempre delle solite giaculatorie. Ma, come sa chi ha fede, le preghiere qualche volta servono, e noi preghiamo affinchè chi fino ad oggi ci ha amministrato - male, malissimo –vada finalmente via.
Le premesse ci sono, basti guardare ai risultati delle ultime convocazioni elettorali, tra cui anche le recentissime primarie.

sabato 23 gennaio 2010

Finte bonifiche nel ricco Nord Maxi blitz contro le ecomafie

TRAFFICI. Dieci arresti e 40 indagati per smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Il capo del gruppo, Salvatore Accarino, era stato già condannato per reati analoghi. «L’abbiamo individuato grazie alle intercettazioni», spiega il pm di Varese.

Riciclava gli enormi guadagni del traffico di rifiuti speciali comprando mezzi e attrezzature da impiegare nelle società collegate all’organizzazione. Ma soprattutto grazie a dei prestanome riacquistava alle aste pubbliche le unità immobiliari che in passato erano state pignorate alla sua famiglia. Il campano Salvatore Accarino e suo figlio Mario utilizzavano in questo modo i soldi che guadagnavano con la gestione illecita dei rifiuti, provenienti soprattutto dalle bonifiche delle aree industriali della ricca Lombardia. Terra contaminata da idrocarburi e metalli pesanti che Accarino “trattava” attraverso diverse società intestate a “teste di legno”.

L’organizzazione operava in un sito noto come “La Valle”, nel comune di Fagnano Olona (Varese): un deposito di mezzi di fatto utilizzato illegalmente come base di stoccaggio e trattamento di rifiuti pericolosi.

L’operazione della procura di Busto Arstizio (Varese) è scattata all’alba di ieri. Condotta da circa 200 militari, coordinati dai carabinieri del Gruppo tutela ambiente (Gta) di Treviso, ha portato all’arresto di dieci persone con una quarantina di perquisizioni personali e locali in tutta la regione.

I beni sequestrati dagli inquirenti sono sette aziende, quattro immobili, due impianti di stoccaggio, decine di mezzi e 21 conti correnti. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità documentale e riciclaggio. «L’abbiamo individuato solo grazie alle intercettazioni telefoniche », ha spiegato il pubblico ministero Sabrina Ditaranto.
Un gruppo che secondo i magistrati sarebbe stato sistematicamente favorito dai “colletti bianchi”. Tra questi almeno sei funzionari e direttori di alcune banche delle province di Verbania, Varese e Milano, ritenuti dagli inquirenti fondamentali per ripulire il denaro sporco del gruppo e per questo indagati dalla procura lombarda. Oltre ad un consigliere del Comune di Solaro (Milano).

Ai domiciliari sono invece finiti i titolari di alcune aziende di smaltimento compiacenti che ritiravano i rifiuti inviati dagli Accarino, accettando per buone le bolle di accompagnamento evidentemente falsificate, chiudendo così gli occhi anche sul fatto che non aveva nessuna licenza di trattamento del materiale conferito.
Anche perché il capo del sodalizio criminale, Salvatore Accarino, legato alla famiglia siciliana di Giuseppe Onorato non poteva gestire né imprese né conti correnti. L’uomo è infatti un pluriprotestato, arrestato più volte sia per riciclaggio (in Lombardia) di denaro sporco, appartenente alle cosche mafiose, che per traffico illecito di rifiuti.

Nel 2008 era già stato condannato in primo grado a sei anni e mezzo proprio per traffico di rifiuti tramite la società Lombarda Servizi di Olgiate Olona. Il pubblico ministero Fabio Napoleone, all’epoca, aveva scoperto un traffico di “monnezza” che coinvolgeva la Campania, la Lombardia e l’Emilia Romagna. Così rifiuti urbani raccolti a Napoli arrivavano di nascosto in provincia di Varese. Lì venivano poi mescolati con terra contaminata, e veleni industriali di vario genere, per ripartire spesso alla volta del Meridione. Ma non solo.

Alla fine venivano smaltiti come scarti non pericolosi in un deposito di Grottaglie (Taranto) o direttamente nelle campagne lombarde. Il tutto lucrando sui fondi pubblici del Commissariato per l’emergenza rifiuti della Campania.

«Il cuore di tutto il business è l’appalto per l’emergenza di Napoli del 2003», ricordò nel corso della sua requisitoria il pm Napoleone. «Mi è uscito del liquido dal cassone e ha corroso tutta la targa» confidò l’autista di uno di quei camion. Una delle aziende coinvolte arrivò a fatturare 1,5 milioni di euro. Perché la “monnezza” per i trafficanti può diventare oro, ma sulla pelle dei cittadini. L’operazione di ieri è la conclusione di una complessa attività di indagine denominata “Replay” che ha portato alla luce finte bonifiche e un vasto traffico di rifiuti pericolosi.

Alessandro De Pascale

da Terranews.it

lunedì 11 gennaio 2010

C.S. Lezione di Cittadinanza Costituzionale molto partecipata

Lo scorso 10 gennaio, presso il “Santa Sofia” di Grottaglie, si è tenuto il terzo incontro del ciclo di “Lezioni di cittadinanza costituzionale”, organizzato dall’associazione “Sud in Movimento”, nel corso del quale si è discusso di libertà religiosa e libertà di stampa. Relatori sono stati l’arcivescovo di Taranto, S.E. Monsignor Benigno Papa, e il professor Armando Pichierri, esperto di diritto costituzionale.

Dopo un attento e dettagliato excursus storico sulla libertà di religione, dall’Editto di Costantino allo Statuto Albertino, sino alla nostra Costituzione, compiuto dal prof. Pichierri, Monsignor Papa è entrato subito nel merito della discussione, osservando che la problematica relativa alle religioni presenti nel mondo ed alla libertà religiosa, da questione riservata alla coscienza personale e privata, ha ormai assunto una dimensione pubblica.

Ciò perché - ha precisato - “se è vero che il pacifico esercizio della propria religione contribuisce al bene della società civile, è altrettanto vero che le patologie delle religioni sono deleterie per la comunità civile al pari delle patologie della mente umana”.

Il Vescovo ha, inoltre, sottolineato che la problematica religiosa è parte integrante della persona umana, evidenziando come quest’ultima abbia un vero e proprio diritto alla libertà di religione: il quale – ha spiegato - trova il proprio fondamento giustificativo nella stessa persona umana, ed il proprio oggetto nell’immunità da qualsiasi tipo di coercizione esterna e nella facoltà di esercitare la religione in qualsiasi forma.

Infine, dopo aver evidenziato che non in tutte le carte costituzionali tale diritto trova espresso riconoscimento, ed altresì che, anche laddove questo vi sia, non sempre ne viene garantito l’esercizio, l’alto prelato ha ribadito la necessità che anche il diritto del singolo alla libertà di religione, al pari di tutti gli altri, si coniughi con il rispetto dei diritti altrui.

Il dibattito ha visto una partecipazione di pubblico numerosa ed attiva, con una serie di interventi anche piuttosto critici.

Molto soddisfatti gli organizzatori di “Sud in Movimento”, che hanno ottenuto pieno riscontro all’obiettivo avuto di mira con l’organizzazione di tale ciclo di incontri, ovvero quello di avvicinare i cittadini alla nostra Carta costituzionale e di favorire, per tal via, un processo di formazione e crescita civica, individuale e collettiva, nella convinzione che cittadini più consapevoli possano essere cittadini migliori.




sabato 9 gennaio 2010

C.S. Lezione di cittadinanza Costituzionale: Libertà religiosa e libertà di stampa

Ripartono le lezioni di Cittadinanza Costituzionale , infatti la prossima, che si terrà Domenica 10 gennaio 2010 alle ore 18:00 presso il pub Santa Sofia di Grottaglie, sarà la terza.
Il tema della manifestazione sarà “libertà religiosa e libertà di stampa” invitato per l’occasione Mos.Benigno Papa, arcivescovo di Taranto.

Ancora una volta è l’associazione Sud in Movimento, ad organizzare l’evento e cercare di tenere alto il livello della discussione circa i valori e i principi fondamentali della carta costituzionale.

Relatore della serata sarà Armando Pichierri esperto di diritto e storia costituzionali, il quale già nelle due precedenti manifestazioni ha brillantemente illustrato e spiegato, quanto previsto e purtroppo ancora rimasto inattuato della nostra costituzione.

Ancora una volta il sud in movimento cerca di portare i cittadini a diretto contatto con la conoscenza della costituzione italiana, unico testimone fondamentale della libertà e dei diritti dei cittadini italiani, i cui predecessori hanno dato la vita per la sua realizzazione.

Come al solito vi sarà la opportunità per tutti i cittadini di intervenire al dibattito, per l’occasione sono state invitate tutte le istituzioni. Ingresso libero.
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